Buon compleanno Vespa!
Settant'anni e non sentirli.
Settant’anni fa era il 23 Aprile 1946, e a Firenze veniva depositato un brevetto. Riguardava una “motocicletta a complesso razionale di organi ed elementi con telaio combinato con parafanghi e cofano ricoprenti tutta la parte meccanica”. Chi lo depositò era un tale Enrico Piaggio, la cui l’azienda di aeroplani di famiglia non andava tanto a genio contrariamente a Corradino D’Ascanio, ingegnere aeronautico con poca simpatia per le motociclette.
Gli inizi a Pontedera
Volare restando con le ruote per terra
Prima opera su due ruote di D’Ascanio è l'Mp6, progettata col supporto del disegnatore Mario D’Este e con l’intento di unire la "popolarità della bici e l'eleganza e la comodità dell'automobile". E quindi via la catena a favore di una scocca portante a presa diretta; sì al cambio sul manubrio per una guida più agevole e sì a una sospensione a pantografo presa in prestito dai carrelli degli aerei per facilitare il cambio gomma. “Sembra una Vespa”, disse Enrico Piaggio nel vedere il risultato finale. E così nacque il primo mezzo in grado di metter le ali a chi lo guidasse pur restando ben saldo a terra. Sarà lo storico stabilimento di Pontedera ad assemblare la prima Vespa, il modello era la 98cc, e da allora non ha mai smesso di fabbricarla. Inizialmente la tiratura era di 2000 esemplari, l’anno successivo erano già 8000 con la messa in pista della 125 che, come recitava la pubblicità, “non è una motocicletta, ma piuttosto una piccola vettura a due ruote”.
70 anni di vita “in movimento”
Perché una Vespa è molto più di una motocicletta
Nel 1950 inizia la produzione in Germania, nel 1953 sono 10.000 le stazioni di servizio in giro per il mondo e i Vespa Club (che attualmente si stimano attorno a una cifra di 60.000). Dalle pubblicità ai modelli, la Vespa è indubbiamente uno di quei frutti rari dell’era moderna che sono stati in grado di accogliere su di sé cultura generazionale, status symbol e e cambiamenti sociali per un arco di tempo vastissimo, e il cui potere è ben saldo ancora oggi. Dalle pubblicità (“Chi Vespa mangia le mele”) ai modelli, è stata in grado di inserirsi nell’immaginario collettivo e di diventare da semplice mezzo di trasporto a simbolo di un’epoca e di identità personale per chi ne possiede una.
I 70 anni della Vespa non sono semplicemente i 70 anni di un’invenzione di design, sono 70 anni di crescita, di bellezza e di speranze, 70 anni di cambiamenti, di storia attraversata e di dossi ancora da superare.
Perciò tanti auguri Vespa. Senza di te la vita sarebbe stata davvero meno movimentata!